PORTO VALTRAVAGLIA: CRESCE LA “FAMIGLIA” DELL’ALBERGO DEL SOLE

PORTO VALTRAVAGLIA: CRESCE LA “FAMIGLIA” DELL’ALBERGO DEL SOLE

Dopo la sua “pausa di relax”, 18 marzo scorso ha riaperto l’albergoristorante del Sole di Porto Valtravaglia, con alcune piacevoli sorprese per la stagione 2023 appena iniziata.

Abbiamo incontrato la titolare Raffaella Malcotti e il suo braccio destro Francesco Baldin, ai quali si è unita la chef Maria Victoria Astore, con i quali abbiamo intavolato una chiacchierata che ci ha permesso di fare il punto della situazione sulla ristorazione nelle nostre zone, ma soprattutto su come viene vissuto il rapporto con il personale, che contribuisce a rendere questa struttura ricettiva uno dei fiori all’occhiello del territorio.

Francesco Baldin, Maria Victoria Astore e Raffaella Malcotti

Saranno una trentina i collaboratori impegnati, a vario titolo, presso l’albergo, il ristorante-pizzeria e, a breve, presso il bistrot di fronte, in piazza imbarcadero. Gestione non semplice, dunque, che richiede un’attenzione particolare non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto umano, a partire dal reclutamento degli addetti.

Francesco Baldin ha virtualmente scattato un’istantanea sul nostro territorio, mettendo in luce alcune criticità che incontrano le attività di ristorazione a carattere stagionale come quella dell’Albergo del Sole: prima fra tutte il reperimento del personale, in una zona come la nostra, con la Svizzera a due passi. “È un lavoro che si deve amare”, sostiene Baldin, in virtù del grande impegno richiesto agli operatori, che lavorano a tempo pieno e soprattutto nei giorni che per tutti gli altri sono festivi.

A maggior ragione la continuità nei rapporti tra il datore di lavoro e i suoi collaboratori rappresenta la carta vincente per il successo dell’attività, senza alcun impedimento di carattere discriminatorio. La maternità, per esempio, come ha sottolineato Raffaella Malcotti, non rappresenta un problema che possa compromettere il rapporto di lavoro con una collaboratrice, anzi: si tratta di “un evento da accogliere con gioia, permettendo alla lavoratrice di realizzarsi non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano”.

Naturalmente saranno rispettate le regole che riguardano i congedi, da concordarsi con il medico del lavoro, perché sia garantita la tutela legislativa alla lavoratrice, in funzione anche dal ruolo occupato all’interno dello staff, che può essere diversificato e adattato alla situazione, con mansioni e impegni più leggeri.

Proprio in previsione dell’imminente apertura di una nuova realtà di fronte all’albergo, è aumentato l’impegno non solo nella ricerca di personale qualificato, ma anche nel mantenimento in organico di coloro che già si sono distinti per competenze e affidabilità, perché “Se si è squadra, la si supporta”.

Tornando al motivo di gioia accennato precedentemente, questo viene svelato dalla wellness chef Maria Victoria Astore, rivelando la sua gravidanza, sottolineando però che maternità e lavoro non devono essere necessariamente in antitesi fra loro.

20 anni di esperienza, con un lavoro di responsabilità come caporeparto fin dal 2021, quando è stato aperto il ristorante, Maria Victoria ha confermato che il suo è un lavoro molto stressante, che comporta lo stare sul luogo di lavoro moltissime ore, però è un lavoro che ama e vuole essere giudicata e valutata “Per come gestisco le persone, per come organizzo la cucina, per le scelte economiche che ho sempre fatto in azienda”.

Oltre a quello di diventare mamma, la chef ha altri progetti per il futuro, perché il prossimo obiettivo sarà quello di creare una squadra nuova e di essere sempre presente, senza dimenticare, però, che saper fare bene il proprio lavoro significa anche saper delegare e fare in modo che tutto sia funzionale: “Il bravo capo non è quello che fa tutto da solo, ma che sa fare in modo che tutti svolgano bene il loro compito”.

Clima sereno e collaborativo, dunque, all’albergo del Sole, contraddistinto da una vivace dialettica, ma in un’ottica imprenditoriale in cui la parola “squadra” coincide con quella di “famiglia”. Favoletta da Mulino Bianco? No, ha concluso la futura mamma: “si tratta di scelte lavorative, di possibilità di esprimersi anche con confronti molto diretti, ma per il bene dell’azienda e delle singole persone”.

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